SANTA CATERINA LABOURE'
1806-1876
di
P. Mario Di Carlo CM
Tra i discepoli di S. Vincenzo un posto speciale lo occupa S. Caterina Labouré, la 'veggente' della Madonna, che però è diventata santa non per aver goduto di questo privilegio quanto per aver vissuto la radicalità del Vangelo nella semplicità e quotidianità della sua esistenza, interpretando bene l'insegnamento di S. Vincenzo che alle sue figlie spirituali aveva indicato la 'via della carità' quale 'via preferenziale per la santità'. Pur dotata e favorita di doni speciali ed esperienze mistiche, Caterina vivrà nell'ombra e nel silenzio, nella umile e perseverante fedeltà alla missione ricevuta, accanto agli anziani, che serve con amore e devozione.
1 - Una vita predestinata. 'Dio ha dei disegni su di te'.
Caterina viene alla luce a Fain-les Moutiers, Borgogna, nel 1806. Fa parte di
una numerosa famiglia, nella quale gioie e dolori si alternano, come in tante
altre famiglie del tempo. Anche i lutti. Ben presto, a nove anni, Caterina perde
la mamma, stroncata dalle numerose gravidanze, dalle fatiche e dalle preoccupazioni
per tirare avanti la fattoria familiare. Il dolore e la necessità fa
crescere in fretta Caterina che a 12 anni ha già in mano l'andamento
della casa, in aiuto al padre rimasto solo. Vive così un'infanzia provata,
che però l'aiuta a maturare e la irrobustisce. E' impegnata in un cammino
umano, di lavoro e preoccupazioni, ma anche di fede, preghiera e vita spirituale,
pur priva di istruzione e incapace di leggere. Ma già culla un segreto
nel cuore: vuole camminare nelle vie di Dio, per questo si dedica alla preghiera,
spesso nascosta, all'assistenza agli ammalati che visita spesso, ai poveri che
accoglie volentieri, ai digiuni che pratica con intensità, alla partecipazione
all'Eucaristia, quando ne ha la possibilità materiale. In questo contesto
matura la sua vocazione, sulla scia della sorella maggiore Maria Luisa, già
entrata tra le Figlie della Carità. Dovrà superare l'opposizione
del padre che farà di tutto per distoglierla da questa idea. A tale scopo
la manda a lavorare a Parigi, presso un fratello. Tutto inutile. Alla fine essa
riesce a coronare il suo sogno ed entra tra le Figlie della Carità all'inizio
del 1830, prima come postulante, poi come seminarista in quella rue du Bac che
tra poco diventerà famosa per sempre. Nel giudizio di presentazione c'è
già tutta la sua personalità e la sua ricchezza interiore: 'La
signorina Labouré
ha 23 anni ed è molto adatta al nostro
istituto: è pia, ha buon carattere, un forte temperamento, ama il lavoro,
è molto allegra. Si comunica regolarmente ogni otto giorni'. C'è
veramente di tutto perché possa venir fuori un bel capolavoro!
2 - L'incontro con la Santa Vergine.
Tutto avviene con rapidità e intensità in quel 1830, a la Rue
du Bac. E' da poco tempo nella comunità quando il cielo la 'investe'
con la sua luce potente. C'è come un intrecciarsi di desiderio dal basso
di voler 'vedere la Madonna', da parte di Caterina, e di irruzione del divino
nella sua vita. Possiamo distinguere tre aspetti del grande evento del 1830.
· Evento storico. Abbiamo due apparizioni principali: il 18 luglio e
il 27 novembre, più una terza verso la fine di dicembre. Si dà
per certo che Caterina abbia avuto altre esperienze mistiche, in quel periodo
e successivamente, sia da parte della Vergine Santa che di S. Vincenzo. Se il
18 luglio tutto è incentrato sulla Santa Vergine che in confidenza manifesta
a Caterina le sue preoccupazioni sulla Comunità e sulla Chiesa, ma assicurando
la sua materna protezione e assistenza, il 27 novembre si ha la rivelazione
della 'medaglia miracolosa', quale segno tangibile di questa benevolenza mariana.
E' la Madonna a indicarne tutti i particolari, spiegandone i diversi significati
simbolici. Caterina annota tutto nella sua mente e nel suo cuore e ne riferirà
ai suoi superiori perché tutto sia eseguito secondo il messaggio e le
indicazioni ricevute.
· Ruolo di Caterina nelle apparizioni. E' attivo e passivo nello stesso
tempo, nel senso che lei desiderava 'vedere' la Madonna e il suo desiderio viene
esaudito, ma come un dono dall'alto. Tutto avviene nel chiarore della luce divina.
Caterina entra in confidenza con la S. Vergine: ascolta, risponde, chiede spiegazioni,
è la discepola in ascolto, si lascia ammaestrare e accetta di attuare
quanto le viene chiesto, disposta ad affrontare incomprensioni e difficoltà.
Quindi Caterina svolge un ruolo molto attivo nel dialogo con la S. Vergine,
anche se poi tutto avviene nella discrezione, nel silenzio, nell'umiltà.
· Il messaggio delle apparizioni. E' incentrato sulla medaglia, ma fa
riferimento a tutto il contesto dell'evento straordinario. E' Maria che si rivela
e parla, ma al centro c'è sempre il Cristo ed è a Lui che rinvia
la S. Vergine. C'è attenzione e preoccupazione da parte della Madonna
per come vanno le cose nella Comunità, nella Chiesa, nel mondo. C'è
rimprovero, c'è invito alla conversione e al rinnovamento, ma tutto in
un contesto di fiducia e speranza. Maria è sempre la Madre che vuole
e cerca il bene dei suoi figli, e i suoi interventi nella storia vogliono raggiungere
questo obiettivo. Inoltre c'è da sottolineare che tutto avviene nella
logica evangelica dei piccoli segni che si propongono senza imporsi: segni poveri,
persone umili. In questo modo siamo richiamati a vivere nella fedeltà
al dono ricevuto e ad offrire tutta la nostra collaborazione per il compimento
dell'opera della redenzione, così come ha fatto la S. Vergine. C'è
una forte insistenza sul 'portare la medaglia', un gesto simbolico ma importante
che non deve avere nulla di magico e superstizioso. La medaglia va portata con
fede, e solo a queste condizioni diventa apportatrice di grazie e di benedizioni.
Essa diventa così un segno distintivo per il credente, che ha modo di
'ricordarsi' della Madre e con Lei riandare alla sorgente della vita e della
grazia. La S. Vergine 'ama' i suoi figli, la Comunità, l'umanità:
non c'è quindi da temere, anche se è necessario seguire le sue
indicazioni di vita, per conformarsi al volere di Cristo. 'La Medaglia è
una Bibbia dei poveri, un'icona, il segno di una presenza amica e potente: quella
di Maria nella comunione dei Santi, nella luce del Cristo, all'ombra della Croce,
sotto il segno dell'unico Amore, figurato in forma di cuore sul rovescio della
medaglia' (R. LAURENTIN).
Caterina insisterà molto per far accogliere il messaggio della Vergine
e per far coniare la medaglia, facendo seguito alle sollecitazioni della Madonna.
Dopo tante difficoltà, finalmente tutto è pronto due anni dopo
le apparizioni, con l'approvazione dell'arcivescovo di Parigi. La medaglia inizia
una rapida diffusione, accompagnata da eventi prodigiosi, miracoli e conversioni
che hanno contribuito a darle il nome di 'miracolosa'. Ancora una volta Dio
vince i sapienti e i potenti di questo mondo con la povertà e la semplicità
dei suoi gesti! Sappiamo che la Chiesa interverrà a riconoscere l'autenticità
delle apparizioni e permetterà la celebrazione liturgica della festa
della 'Beata Vergine Maria della Medaglia miracolosa'.
Dal messaggio delle apparizioni del 1830 nascerà nel 1846 un 'Associazione
mariana', le Figlie di Maria, oggi Gioventù mariana, quale risposta concreta
all'interesse della S. Vergine per tanti giovani che in quel particolare periodo
(ma si tratta di un problema sempre attuale) correvano il grosso pericolo di
perdere non solo la fede ma anche tanti valori umani.
3 - La vita nascosta di una Figlia della Carità.
Dopo la straordinaria ed esaltante avventura del 1830, Caterina esce di scena
e rientra nell'ombra, in una vita fatta di anonimato e di nascondimento. Terminato
il Seminario ed avuta la 'presa d'abito', andrà a servire i poveri, in
particolare gli anziani, nell'ospizio di Enghien, non molto lontano da Parigi.
Qui consumerà la sua vita a servizio appunto degli anziani, tra cucina,
orto e pollaio, latteria, lingeria. Si conferma così una regola costante
nella spiritualità cristiana: non i grandi eventi, di cui si è
per lo più dei destinatari e strumenti, ma è la vita di ogni giorno,
vissuta con fede e carità, che riesce a trasformare una persona e a farla
camminare nella via della santità. Caterina è grande non perché
ha visto la Madonna, ma perché ha seguito Cristo nella quotidianità
della sua vita. Essa ha saputo così passare molto rapidamente dallo splendore
della visione alla normalità di vita, a contatto con i semplici e i poveri.
Solo dopo la morte si verrà a sapere che era stata proprio lei la veggente
di Maria: il segreto era stato ben custodito da Caterina e dai suoi Superiori,
anche se qualche voce di corridoio aveva cercato di individuare in lei la favorita
della Madonna.
4 - Dal nascondimento alla gloria. Il cammino di santità di Caterina.
Caterina Labouré è veramente esempio di quello che la grazia può
realizzare nella vita di una persona quando si abbandona all'azione di Dio.
Povera ragazza, semplice contadina, per lungo tempo anche analfabeta, essa sa
percorrere le vie della santità vivendo con impegno lì dove il
Signore l'ha posta. La sua 'mistica' è la semplicità del Vangelo,
come già amava sottolineare S. Vincenzo de' Paoli. Per 46 anni di lei
non apparirà all'esterno nulla di particolarmente significativo: è
veramente, la sua, la santità dei poveri, senza opere eclatanti né
gloria umana. Ha fatto parte di quella schiera di cristiani che hanno vissuto
una santità evangelica, tipica dei poveri, ai quali appunto il Vangelo
da sempre è annunziato di preferenza e tra i quali trova accoglienza
e produce molto frutto. E' la storia di altri Santi nella Chiesa del tempo (pensiamo
a Bernadette, la veggente di Lourdes; come pure ai veggenti di Fatima, o alla
piccola Teresa di Gesù Bambino). Caterina fa parte di quelle sante donne
senza prestigio umano, senza opere di particolare evidenza, che hanno vissuto
una vita semplice e poco appariscente, ma diventate grandi davanti a Dio.
Da ognuno dei suoi atteggiamenti spirituali abbiamo molto da imparare. Ecco
alcune caratteristiche significative della sua santità, molto attuali
anche per noi.
· Visse in una grande semplicità. Ha saputo rientrare nell'ombra,
dopo gli eventi straordinari in cui è stata coinvolta, senza inorgoglirsi
né assumere atteggiamenti di superiorità. Ha saputo portare nel
cuore il ricordo della Vergine, lasciandosi plasmare da questa memoria, anche
se ha sempre cercato di diffondere la lode a Colei che l'aveva così fortemente
favorita.
· Ha saputo amare il silenzio e il nascondimento. Ha accettato di vivere
la sua vocazione di Figlia della Carità nello stile dei Fondatori, pensando
più al bene da fare che ai successi o alle manifestazioni di stima.
· Ha coltivato un senso di vera obbedienza. Ha saputo unire la fedeltà
all'insegnamento della Vergine e ai messaggi da Lei ricevuti con l'accettazione
del modo di fare dei suoi Superiori, anche quando sembrava che le cose andassero
troppo a rilento. Però in questo modo è riuscita a vincere la
sua battaglia.
· E' stata costante nel fare il bene. Il suo è il bene di ogni
giorno, operato nella fedeltà agli impegni ricevuti, senza lamentarsi
della qualità dei servizi, ma unicamente attenta a vedere, in ogni situazione
ed in ogni realtà, il Dio vivo e vero.
· Ha compiuto un servizio 'umile e gioioso'. E' questo un aspetto che
emerge con forza da tutta la sua esperienza di vita dopo le apparizioni. Nel
servizio Caterina ha saputo trasfondere tutto l'insegnamento appreso da S. Vincenzo.
Nei poveri che serviva con amore vedeva Gesù Cristo. Per questo sapeva
unire insieme amorevolezza, pazienza e fortezza, attirandosi così la
benevolenza degli anziani. Svolgeva un servizio senza fretta, sapeva 'perdere
tempo' con loro, riuscendo ad instaurare un rapporto materno con tutti. Comunque
nel servizio ai fratelli S. Caterina ha saputo anche andare oltre il mondo degli
anziani, abbracciando nel suo amorevole gesto misericordioso i bambini del quartiere,
le ragazze ricoverate, le figlie di Maria e chiunque avesse bisogno di confidarsi
con lei.
· E' stata donna di preghiera. Ha pregato molto lei e ha sempre invitato
'a pregare molto' ma ha anche invitato 'ad aggiungere alla preghiera lo spirito
di penitenza e di sacrificio'. Nella sua preghiera emergono caratteristiche
a noi oggi molto familiari: l'ascolto di Dio, la risposta che fa entrare in
relazione con Lui, e poi la volontà di decisione. E' una preghiera viva
che realizza l'unità tra rapporto con Dio e vita concreta.
· La sua vita si è così manifestata come vita di fede.
Lo si vede nel suo fidarsi di Dio, nell'abbandonarsi a Lui, nel porre tutta
se stessa e la sua vita nelle mani della S. Vergine, certa di ricevere tutto
dall'alto. E' una donna che riconosce la sua dipendenza da Dio, che tutto ha
ricevuto da Lui e che da questo sa esprimere un forte atteggiamento di riconoscenza.
'Io favorita? Oh! Sorella, non sono che uno strumento, non è per me che
la santa Vergine è apparsa. Non sapevo niente, neanche scrivere; è
nella comunità che ho imparato quello che so, ed è per questo
che la santa Vergine mi ha scelto, affinché non si possa dubitare'. E'
la testimonianza di Caterina poco prima di morire.
· Il suo rapporto con la S. Vergine è stato straordinario e l'ha
segnata per tutta la vita. Si è fatta serva del messaggio ricevuto e
ad esso ha configurato la sua esistenza. In questo modo ci ricorda che la Vergine
è con noi, è Madre premurosa e attenta, pronta ad esaudire ogni
nostra richiesta, ma ci ricorda anche che guardando a Lei dobbiamo sentirci
spinti ad imitarla per poter seguire Cristo più da vicino.
Certo Caterina era una suora 'regolare', ma si trattava di una
regolarità che non aveva nulla di esibizionismo né di ripetitivo.
Amava che tutto fosse in ordine all'esterno, quale riflesso del suo mondo interiore.
La sua vita infatti si muoveva tutta all'interno di un progetto ben chiaro e
preciso, quello di Dio, che lei ha cercato di scoprire e di realizzare in tutta
la sua vita.
Alla scuola di S. Vincenzo essa aveva imparato e assimilato alcuni atteggiamenti
fondamentali per vivere un'autentica spiritualità: 'Amare la condizione
di essere sconosciuta e abbandonata, evitare l'applauso del mondo, prendere
l'ultimo posto, amare la vita nascosta, stimarsi l'ultima di tutti
' (P.
GUIDA, 119).
Veramente al di là di una 'scorza' esteriore piuttosto grezza si nascondeva
un animo nobile e gentile che ha saputo lasciarsi trasformare dall'azione potente
di Dio e dall'amore vero di Maria.
Visita qui
in modo "virtuale" la Cappella delle apparizioni a Rue du Bac a Parigi.